Sanremo 2024, la terza serata tra look più o meno riusciti

Sanremo 2024, la terza serata tra look più o meno riusciti

Il Tre- Fragili: 7

Inizia a fare caldo all’Ariston, Il Tre si leva un terzo degli abiti, cantando con un completo nero pieno di luce ma senza camicia. Canta “Siamo fragili”: spero non intendesse di salute.

Maninni-spettacolare: 7

Scambio di fiore con matita con Alfa (punti FantaSanremo per le elezioni europee). Primissimi piani che svelano una serie di gioielli di diamanti molto delicati e raffinati. Total look nero Antonio Riva, elegantissimo.

Bnkr44- Governo punk: 8

La reference old America rende tutto poetico anche se il pezzo non è un granché. Sono avvezzi a look da banda, sembrano usciti da I guerrieri della notte. Ieri erano giocatori di football, al concerto del 1 maggio a Roma erano un team di formula 1. Stavolta sono Country boys con pelle multicolor, stivali, denim, frange: pronti per la Line dance.

Santi Francesi- l’amore in bocca: 9

Romantici come The Stranglers negli anni 80, con maniche extra volume come Bella Baxter, ma non solo: la presenza sul palco è carismatica e magnetica. Io li adoro.

Mr Rain- Due altalene: 3

Il pezzo ci riporta un po’ coi piedi per terra, testo molto sanremese e tema delicato. Il look stasera è sbagliato, sembra un frigorifero con quell’abito argentato dalla struttura geometrica. Lo vedo meglio con le linee morbide.

Rose Villain- Click Boom!: 5

Un po’ in ritardo rispetto a ben 2 Met Gala, Rose Villain ha una chiara reference: l’unica e sola Kim Kardashian. Sia l’abito nero Balenciaga che il wet look sono due omaggi a una delle donne più potenti dello show business. Ma non è abbastanza perché pur essendo molto bella, non spacca come la prima sera.

Alessandra Amoroso- Fino a qui: 8

“Fino a qui tutto bene” diceva ne “L’odio” l’uomo cadendo dal palazzo. E anche la Amoroso mi sembra ottimista. Prosegue il filone della diva hollywoodiana, stasera in un classicissimo abito lungo con cut-out e trasparenze. Molto manieristica ma comunque perfetta.

Ricchi e poveri- Ma non tutta la vita: 4

Vestiti da Vivetta, uno dei miei brand preferiti. Quindi non riesco a disprezzarli fino in fondo. Purtroppo il senso di imbarazzo ricopre tutto molto più di queste paillettes rosa. Un po’ Barbiecore, un po’ Mamma mia! questi due grandi vecchi della musica italiana mi sembrano un po’ regrediti.

Angelina Mango- La noia: 9

Un due pezzi crop di Etro, col cappuccio un po’ street un po’ Grace Jones. Trucco e parrucco sempre azzeccatissimo, Angelina Mango è sempre sul fashion podio per me. Una giovane che si veste da giovane e ha la grinta dei giovani. Direi perfetto.

Angelina Mango nella sua Noioteca, allestita a Sanremo.

Diodato – Ti muovi: 6 e 1/2

Zegna continua a vestire Diodato in modo classy ma moderno. Il completo ruggine di questa serata mi è piaciuto molto. Pulito, lineare, con un twist interessante.

Ghali- Casa mia: 10

Non è possibile omaggiare Michael Jackson così bene e non prendere un 10. Guantini, calzini bianchi, mocassino, bolero, tutto Casablanca. Veramente a suo agio in questo tributo al suo idolo.

Negramaro – Ricominciamo tutto: 6

Sangiorgi&co. dovrebbero fare come i Bnkr44, ovvero scegliere un tema unico e adeguarsi. Perchè sono sempre scoordinati e disordinati. Il completo Missoni del frontman, per esempio, era stupendo, ma gli altri componenti della band erano eclissati.

Fiorella Mannoia – Mariposa: 8 

Un bellissimo abito con lo scollo a cuore, di velluto verde scurissimo, lungo e sinuoso: Perfetto per la carnagione e i colori della Mannoia e per la sua aggraziata silhouette. Apprezzo questa eleganza misurata ma mai banale.

Sangiovanni – “Finiscimi”: 8

Lo streetwear non è morto, si è reincarnato. GCDS sta riuscendo benissimo a traghettare l’informale nel formale, i riferimenti alla cultura urban (Sangiovanni sembra uscito da video anni 2000 di Eminem) in un codice più alto.

La Sad – Autodistruttivo

Una sensazione di straniamento mi pervade, vedendo l’esibizione dei La Sad nella terza serata di Sanremo 2024. Il loro look punk è davvero bello e ben costruito, ci sta Vivienne Westwood, qualcosa di Mac Queen, la cultura di riferimento è complessa e iconica. Mi piace, sono fiduciosa. Mi sistemo sulla sedia e mi preparo, inizia la canzone: c’è una dissonanza tra ciò che vedo e ciò che sento. Sono solo dei punk wannabe.

Micaela Paciotti

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