
Le grotte di Castellana: un sito da ammirare in Puglia tutto l’anno
Le Grotte di Castellana sono delle cavità sotterranee di origine carsica che si sviluppano per una lunghezza di 3348 metri e raggiungono una profondità massima di 122 metri dalla superficie. Come può farci intuire il loro nome si trovano nel comune di Castellana – Grotte, in Puglia e sono un sito incantevole visitabile tutto l’anno.
Formatesi novanta milioni di anni fa e scoperte nel 1938 da uno speleologo lodigiano, Franco Anelli, le Grotte sono oggi una tappa obbligata per chi si trova in Puglia: caverne e corridoi, dirupi, colonne, stalattiti e stalagmiti di varie forme, materiali e colori non vi lasceranno indifferenti.
La visita guidata
La visita guidata, prenotabile online o in lingua inglese o in italiano, si snoda lungo un percorso scivoloso – a causa dell’umidità – ma abbastanza semplice. Due sono gli itinerari previsti: uno parziale, che costa 15 euro, della lunghezza di 1,5 km e della durata di 50 minuti e uno completo di 3 km, il cui biglietto costa 18 euro.
Noi abbiamo optato per l’itinerario completo e abbiamo notato che nel nostro gruppo c’erano persone di ogni età, da una bambina di due anni a qualche ultra sessantenne, a testimonianza del fatto che il tragitto è percorribile senza troppe difficoltà.
Il primo posto che si visita è la Grave, l’unico abisso all’interno del quale riesce a filtrare la luce naturale. Qui si erge il gruppo stalagmitico denominato “i Ciclopi”. Questo è l’unico punto delle grotte dove è permesso scattare fotografie. Infatti varcate le colonne d’Ercole è d’obbligo riporre i telefoni nelle borse e continuare la visita senza distrazioni, cercando di tenersi compatti al gruppo.



Si entra successivamente nella Caverna Nera, così chiamata per la presenza di un fungo che ne ricopre le pareti; nella Caverna dei monumenti, perché ci sono delle stalagmiti che sembrano delle statue; nella Caverna della Civetta, così soprannominata per la presenza di una formazione che ricorda l’uccello notturno.
Si raggiungono poi nell’ordine la Caverna dell’Altare, dove delle stalattiti sembrano ricordare dei ceri utilizzati nelle funzioni religiose e la Caverna del precipizio. Qui termina l’itinerario parziale.
Chi ha deciso invece di fare l’intero percorso prenderà il corridoio del deserto. Qui, essendoci prevalenza di argilla, un materiale impermeabile, le formazioni sono rare e sembra di essere in Arizona. Le alte muraglie rocciose si estendono per 450 metri. Si arriva prima alla Caverna della torre di Pisa dove ci si trova davanti a un imponente complesso che ci ricorda la torre toscana; poi alla Caverna della Cupola e infine alla splendente Grotta Bianca, scoperta dall’operaio di Castellana Vito Matarrese, al quale si deve si deve il superamento della voragine del Corridoio del Deserto e il raggiungimento del termine ultimo del sistema carsico. Nella grotta bianca l’umidità raggiunge il 100% e l’aria è quasi irrespirabile. Il panorama che ci presenta davanti però lascia davvero senza parole per la bellezza e per la straordinarietà del paesaggio naturale.
Consigli non richiesti
La temperatura nel sottosuolo varia tra i 14° e i 18°. Per chi volesse fare l’escursione consiglio di indossare una giacca impermeabile che possa proteggere dall’umidità e scarpe da ginnastica con suola antiscivolo. Ovviamente non è possibile toccare le concrezioni, in quanto dannoso per la formazione stessa delle stalattiti e stalagmiti. Se per allungarsi di un solo centimetro una concrezione ci mette cento anni, pensate a quanto possa essere dannoso toccare o addirittura asportarne una parte. Si va incontro a sanzioni importanti, quindi non ci provate.
L’itinerario è sconsigliato ai cardiopatici, alle donne in attesa e a chi ha superato i 70 anni. Fate due cose prima di iniziare la visita: andate in bagno prima di iniziare la visita e consultate sul sito ufficiale delle grotte le regole d’accesso.
Oltre le Grotte
Sono tante le attività che si possono svolgere alle Grotte di Castellana. Quelle che mi hanno incuriosita di più sono la Spleonight – ovvero un’esperienza in cui i visitatori, equipaggiati come i primi esploratori, muniti di torcia e caschetto, fanno il percorso al buio affiancati da speleologi esperti – e Hell in the cave, una rappresentazione teatrale dell’Inferno dantesco.
Tornerò sicuramente in location per queste esperienze.
Per concludere vi do un ultimo consiglio: se state visitando le Grotte in estate non perdete le spiagge più belle della Puglia.
Valeria de Bari