
Visitare Barcellona: 5 cose imperdibili
Barcellona è una città libera, creativa, colorata, fantasiosa, rumorosa, orgogliosa delle proprie tradizioni ma sempre al passo con i tempi. Ha una posizione strategica tra il mare e le colline, un clima mite con tanti giorni di sole all’anno e le giornate lunghissime con il sole che tramonta alle dieci in piena estate.
Che sia estate, autunno, inverno o primavera è sempre possibile progettare una visita a Barcellona per godere, tra le tante cose, dei suoi tesori architettonici: nella città catalana il paesaggio urbano alterna magnifiche chiese gotiche, edifici modernisti che lasciano letteralmente senza parole e opere d’avanguardia più recenti.
Perfetta per un weekend, una settimana o una vita intera, è una città capace di entusiasmare in egual misura giovani alla loro prima vacanza da soli in cerca di divertimento sfrenato, coppie in fuga romantica, appassionati di arte e architettura, professionisti a caccia di opportunità e trend, anime solitarie. Perché Barcellona è tutto e il suo contrario: moderna e tradizionalista, romantica e trasgressiva, gioiosa e malinconica. In una parola: indimenticabile.
barcellona.org
Aggiungo che Barcellona è perfetta anche per le famiglie, come la mia. Lo abbiamo capito immediatamente notando, per esempio, la grande quantità di aree di gioco infantile, poste l’una a cinquanta metri dall’altra. Ma non solo. Se girate Barcellona col passeggino vedrete che gli automobilisti si fermano sempre per farvi passare sulle strisce pedonali e che tutti i marciapiedi hanno lo scivolo per le carrozzine. Un sogno!
Che siate single, in coppia o in famiglia queste sono le cinque cose che vi consiglio di visitare.
1. Palazzi modernisti
Nel quartiere dell’Eixample non è difficile imbattersi in edifici modernisti, dai più famosi come la Pedrera – conosciuta anche come Casa Milà – e Casa Battlò ai più sconosciuti, attualmente abitati da gente comune e di cui si possono ammirare le facciate semplicemente passeggiando.
Io ho deciso di visitare internamente Casa Battlò, un palazzo che lascia a bocca aperta. Se decidete di fare come me il consiglio è di prenotare il biglietto online per due ragioni: evitare la coda all’ingresso e risparmiare qualche euro, visto che il ticket per questa attrazione non è esattamente economico (viaggiamo sulla quarantina di euro).
Casa Battlò è uno dei gioielli progettati e realizzati da Gaudì. Per me entrare in questa casa è stato come immergermi nel regno di Tritone. La facciata, originale e piena di immaginazione, è a tema marittimo.
La superficie è ondulata e si ha l’impressione di vedere un movimento armonico ed equilibrato, come se il palazzo fosse un elemento vivo del paesaggio urbano e non un semplice edificio. Inoltre Casa Battlò anche internamente colpisce per il suo tripudio di colori che invitano a fare un fantastico viaggio nel mare.


Uscendo dal quartiere dell’Eixample e dirigendoci al Raval, uno dei quartieri più popolari di Barcellona – che a fine Ottocento era considerato un posto degradato della città – possiamo ammirare un altro capolavoro dell’architettura modernista: il Palau Güell, il primo lavoro commissionato da Eusebi Güell ad Antoni Gaudí nel 1885. Si tratta di un palazzo urbano dotato di ogni tipo di lusso, il cui coloratissimo tetto sul quale capeggiano numerose ciminiere decorate secondo lo stile di Gaudì lascia senza fiato.
Qui non troverete fila e il prezzo del ticket è più economico, perché il palazzo è meno iconico ma la bellezza di questo edificio non vi lascerà affatto delusi.


2. Mercati
Gli abitanti di Barcellona vanno al mercato per fare la spesa e comprare prodotti freschi e di qualità. Io ho visitato tre mercati, perché devo ammettere di avere una vera e propria passione per questi posti coloratissimi dove si può acquistare qualsiasi prodotto dalla carne alla frutta, dal pesce ai dolci. Nei mercati è possibile anche fermarsi per mangiare qualche tapas e “spezzare la fame” prima di andare a cena.
Il più famoso mercato della città è il Mercato della Boqueria, che si trova proprio sulla Rambla in un edificio costruito tra il 1840 e il 1914 che ha un ingresso modernista in ferro. Qui troverete una quantità di profumi, colori e rumori da rimanere storditi, in senso positivo.

Centrale è anche il Mercato de Santa Caterina, progettato da Enric Miralles e Benedetta Tagliabue e completato nel 2005. La struttura ha un caratteristico tetto ondulato, realizzato con la tradizionale tecnica del trencadis, sorretto da pali di acciaio grigi. Sul lato a sud si possono vedere le rovine del monastero che sorgeva in questo punto fino al diciannovesimo secolo.
Nel quartiere di Gracia ho poi visitato il Mercato de la Llibertat, inaugurato nel 1880, caratterizzato da un’architettura modernista e una struttura in ferro battuto. Anche qui la varietà di prodotti, colori e odori è infinita.
3. Parco Güell
Parco Güell è un parco cittadino risalente al 1900, quando il conte omonimo acquistò un terreno collinare boscoso e incaricò Gaudì di cimentarsi con la progettazione dei giardini.
L’architetto poté dare quindi libero sfogo alla sua fantasia e alla sua passione per le forme naturali, ondulate.
“Quest’albero è il mio maestro” disse una volta “tutto proviene dal grande libro della natura”. Gaudì cercava di emulare le linee curve, armoniose e organiche che fanno parte del mondo naturale.
All’interno del parco si respira aria di fiaba, perché sembra di essere finiti in un racconto di Andersen con le sue case di marzapane. Sono presenti inoltre vari punti panoramici da cui si può ammirare Barcellona dall’alto e un’area concerti in cui si può assistere a spettacoli dal vivo.
Il luogo più visitato del parco è la terrazza principale, denominata Plaza de la Naturaleza e circondata da una lunga panchina che ha la forma di un serpente marino.
La Casa-Museo Gaudì, situata all’interno del parco, fu la residenza di Gaudì per vent’anni. Oggi è un museo che ospita una collezione di mobili e oggetti disegnati dal famoso architetto, così come opere di altri suoi vicini collaboratori.
Se volete visitare Parc Güell dovrete comprare il biglietto almeno 24 ore prima, perché spesso il parco registra il sold out già verso l’ora di pranzo.


4. Le chiese: Sagrada Familia, Cattedrale, Basilica di Santa Maria del Mare
L’incompiuta Sagrada Familia, dichiarata patrimonio dell’Unesco, è il Simbolo, con la “S” maiuscola, di Barcellona. Il suo nome completo è “Temple Expiatori de la Sagrada Família“ ed è considerata il capolavoro modernista di Antoni Gaudí, che le dedicò, artisticamente ed economicamente, l’ultima parte della sua vita esprimendo tutta il suo genio visionario. Il progetto originale prevede tre facciate, dedicate rispettivamente alla Nascita, Crocifissione e Resurrezione di Gesù, sette navate e diciotto torri che dovevano rappresentare in ordine ascendente di altezza i 12 apostoli, i 4 evangelisti, la Madonna e, la più alta di tutte, Gesù. Delle facciate, l’unica terminata da Gaudì è quella della Natività. I lavori iniziarono nel 1882 e l’augurio è che terminino nel 2026.
Acquistate il ticket online, perché tutti vanno a visitare questa chiesa magnifica.
La cattedrale gotica, immensa, è il luogo di culto più importante di Barcellona. La facciata principale decorata da fregi e doccioni in pietra la contraddistingue e vi lascerà a bocca aperta per la sua bellezza.
La basilica di Santa Maria del Mar è una chiesa in stile gotico catalano la cui costruzione risale al 1329, sotto la supervisione degli architetti de Montagut e Despuig. Tutti gli scaricatori di porto di Barcellona dedicarono un giorno della settimana ciascuno al trasporto delle pesanti pietre necessarie alla costruzione della chiesa dalle cave del Montjuic. Io non potevo perdermi questa chiesa avendo letto il romanzo La cattedrale del mare, dedicato alla storia di uno di questi scaricatori.
5. Il palazzo della musica catalana
Last but not least il Palazzo della Musica catalana. Questa sala da concerti da 2146 posti è stata completata nel 1908 e – nota come Palau de la Musica Catalana -è iscritta nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Progettato dall’architetto modernista Lluís Domènech i Montaner, che ha costruito numerosi importanti edifici modernisti a Barcellona, il Palau è un trionfo di piastrelle, mattoni e pietra scolpita. Splendido nell’organizzazione degli spazi, nelle decorazioni e nell’acustica è stato, forse, il posto più bello che io abbia visto in città. Sentire suonare l’organo mi ha fatto venire letteralmente la pelle d’oca.



Vi state chiedendo come mai non ho inserito le spiagge di Barcellona?
La motivazione è che, vivendo in Puglia, posso godere di mare cristallino per tutta l’estate, quindi a Barcellona ho preferito dedicare il tempo alle bellezze architettoniche e alle infinite attività culturali offerte dalla città.
Il mio più grande rammarico è stato quello di non essere riuscita a entrare al Museo Picasso, perché è necessario prenotare almeno quattro giorni prima della data della visita. Siate più furbi di me e acquistate i ticket con un discreto anticipo.
Valeria de Bari