In the mood for love: un amore difficile in atmosfera elegante

In the mood for love: un amore difficile in atmosfera elegante

Uscito nelle sale nel 2000, In the mood for love dopo più di vent’anni non perde la sua aura di poetica eleganza.

È il capolavoro di Wong Kar-Wai, regista di culto della nouvelle vague del cinema d’autore di Hong Kong, che firma anche soggetto e sceneggiatura di questo film, nato per essere un classico.

La trama

Ambientato nel 1962 ad Hong Kong, dove vivevano molti cinesi in esilio, inizia con due coppie sposate, i Chow e i Chan, che si trasferiscono lo stesso giorno in due stanze all’interno di due appartamenti contigui. Il Signor Cho Mo Wan Chow (Tony Leung Chiu-Wai) e la Signora Su Li-Zhen Chan (Maggie Cheung) rientrano a casa tutte le sere e si incontrano spesso. Nel giro di breve tempo scoprono che i rispettivi consorti – spesso assenti per lavoro – sono amanti.

Lo smarrimento causato dalla scoperta li spinge a frequentarsi, per aiutarsi a comprendere le ragioni del tradimento e condividere le emozioni provate.

Cominciano ad immaginare insieme come sia cominciata la relazione tra i loro rispettivi coniugi: chi ha fatto la prima mossa, cosa si sono detti. Iniziano ad uscire insieme, in una sorta di gioco di ruolo in cui uno interpreta il marito dell’altra e viceversa.

Piano piano il dolore del tradimento e il rancore vengono alleviati dal sentimento nascente tra i due.

Bellissimi e disperati, si innamorano. Come spesso succede all’inizio di un amore, diventano creativi e iniziano a scrivere un racconto di arti marziali insieme. Ma soffocano il loro desiderio, perché – si dicono “noi non dobbiamo essere come loro“, ovvero come i coniugi fedifraghi.

Sembrano destinati ad essere due che si gravitano attorno, in una amicizia amorosa. La loro attrazione resta intatta per la prossimità che i due trasformano ogni volta in distanza, fino ad arrivare agli incontri mancati per un pelo.

Ottima la definizione della critica Piera Detassis “una storia d’amour fou che non ha bisogno di sesso e arditezze per infiammare” lo spettatore, catturato da immagini “raffinate ed estenuanti”.

In the mood for love è un film di indiscutibile fascino

Tutto è elegante, dalle immagini agli sguardi, dalle musiche ai dialoghi – anche quelli in cui si potrebbero nascondere “volgarità” nel senso più ampio del termine. Le donne si muovono sinuose e sensuali, avvolte in fascianti cheongsam (tubini con gli spacchi laterali). Il regista ci avvolge nel fumo delle sigarette di Mr. Chao, esteticamente incantevole.

La regia indugia su dettagli dal gusto irresistibilmente vintage per lo spettatore del 2023, che fanno di In the mood for love un impeccabile film in costume. L’assoluta armonia tra la scenografia e i costumi offre una ricostruzione storica fedele e, probabilmente, è dovuta al fatto che William Chang ha firmato entrambe ed è anche il montatore della pellicola.

In un certo senso, mi sento di dire che è come se In the mood for love avesse due autori, Wong Kar-Wai e William Chang, per quanto il lavoro di entrambi risulta coeso.

Un lavoro basato sui dettagli


Al regista ne bastano pochi per farci capire che ad Hong Kong c’è un gran caldo umido e appiccicaticcio. E bastano pochi sguardi dei protagonisti per intuire i loro pensieri e sentire le loro emozioni. Dalle inquadrature di certi personaggi capiamo il loro vero legame con la storia. I coniugi infedeli dei protagonisti li vediamo sempre e solo di spalle o non si vedono proprio, spesso nascosti dalle scenografie o da vetri appannati. Evidentemente non sono così essenziali alla trama di questa storia d’amore impossibile, se non sono degni di un’inquadratura nemmeno quando parlano, a differenza degli altri personaggi secondari.

Allo scenografo, d’altro canto, basta sistemare gli oggetti per farci intuire il lavoro dei personaggi. E gli basta giocare con il rosso delle tende di un corridoio, che si muovono dolcemente con il vento, per farci capire quanto è intenso il desiderio, ogni volta messo a bada, dei protagonisti.

Altri elementi che rendono In the mood for love un capolavoro

Il ruolo del cibo

Notevole è il ruolo del cibo, sia nella trama che nell’estetica del film, come accade spesso nel cinema cinese. D’altronde il progetto iniziale era un film ad episodi intitolato Tre storie di cibo, di cui questa storia sarebbe stata soltanto un capitolo. Come spesso accade nel cinema cinese il cibo riveste qui un ruolo importante. Il marito della Signora Chan porta dal Giappone delle pentole elettriche che tutto il vicinato vuole per cuocere il riso. Spesso i due protagonisti si incrociano mentre vanno alla tavola calda a comprarsi i ravioli che mangiano poi da soli nelle rispettive stanze. E, come accade spesso ovunque nel mondo, anche la loro intimità e la loro attrazione nascerà e si rafforzerà a cena al ristorante o davanti a una zuppa di miso che l’una preparerà all’altro. 

La colonna sonora

Indimenticabile è la colonna sonora, piena di atmosfera, che mescola le canzoni d’epoca di Nat king Cole in spagnolo (molto in voga nella Hong Kong degli anni ’60) a canzoni cinesi. Il tema ricorrente, Yumeji’s Theme, composto da Shigeru Umebayashi, accompagna in piena armonia le camminate sensuali e discrete di Maggie Cheung e le nuvole di fumo pensierose inalate da Tony Leung Chiu-Wai.

Non si può che concordare con la critica Emanuela Martini che ha esaltato la capacità di Wong Kar-wai di tirar fuori l’anima del mélo: “l’ha spremuta, riducendola all’essenza… e l’ha messa in scena con un pudore, un rispetto, una tensione rari”. E altrettanto non si può che condividere il giudizio del Dizionario Morandini che definisce quella di Leung e di Cheung “più che un’interpretazione … una presenza. Memorabile”.

Per i cinefili della Generazione X In the mood for love è subito diventato un classico, quando nell’anno 2000 il cinema asiatico era portatore di grandi esotiche novità, che catalizzavano l’attenzione di molti appassionati.

Ne è prova l’uscita nel 2004 di un film successivo altrettanto famoso di Wong Kar-Wai, “2046”, che prende il titolo dal numero della stanza d’albergo dove si incontrano i protagonisti di In the mood for love. Vi ritroviamo il personaggio di Cho Mo-wan, interpretato sempre da Tony Leung Chiu-Wai. Una sorta di sequel di In the mood for love, di cui si ritrovano molti elementi, compresa la storia d’amore, mescolati ad elementi di fantascienza.

Stefania Fiducia

Se vi è venuta voglia di vedere (o rivedere) questo film, potete farlo su RaiPlay

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